5. Analisi di luci e ombre

27.03.2020

Impariamo a riconoscere nella realtà i tipi di luce e di ombra che avvolgono gli oggetti e proviamo a trasferire quello che osserviamo nel disegno.

In alto: Love Made Public, disegno al carboncino di Robert Kelly


L'immagine qui sotto mostra una pera colpita da una fonte di luce fuori campo: non vediamo la sorgente luminosa ma riusciamo a percepirla e sappiamo che è posizionata in alto a destra. Il nostro soggetto è diviso quindi in una metà più chiara a destra e in una metà più scura a sinistra. E' inoltre appoggiato su una superficie opaca.

Il soggetto ha delle OMBRE PROPRIE (sul proprio corpo) e proietta un'OMBRA PORTATA sulla superficie su cui poggia. Viceversa, per quanto riguarda la luce, il soggetto non ha luci proprie (non è una sorgente luminosa) ma è colpito da una luce esterna piuttosto diffusa e nella parte bassa subisce anche una LUCE RIFLESSA, cioè parte della luce che colpisce il tavolo viene rimbalzata anche sul soggetto.

7 toni per una natura morta semplice - vediamoli insieme e vediamo cosa significano queste definizioni.

1. COLPO DI LUCE: Il colpo di luce è il punto di massima luminosità dell'intero disegno e generalmente è una superficie abbastanza limitata perchè è il punto preciso dove un raggio di luce colpisce il nostro soggetto in modo perpendicolare. Su fogli di carta bianca o naturale corrisponde al colore della carta stessa, senza alcun lavoro di matita, mentre nelle carte gialline o tinte generalmente è enfatizzato con un gessetto bianco. Possono esserci più colpi di luce in una composizione o su un soggetto.

2. LUCE DIFFUSA: La luce diffusa corrisponde alla parte più illuminata e più chiara dell'intero disegno, generalmente è una parte che si irradia da, o vicino a, i colpi di luce. Questa tonalità sarà il grigio più chiaro che possiamo produrre con le matite a nostra disposizione e l'ideale è utilizzare una matita abbastanza dura (2H, H, F, HB o B). Le matite morbide sarebbero troppo pesanti per poter esprimere una luce diffusa.

3. MEZZOTONO: Per esprimere il concetto di mezzotono, in modo semplice e nell'ambito del disegno, direi che è il tono che traduce il vero colore del soggetto. In questo caso noi abbiamo una pera che è naturalmente di colore giallo verdognolo, questo colore è il mezzotono, e poi - proprio perchè è in una situazione ambientale particolare - assume sfumature più chiare e più scure. Il mezzotono è la sua tonalità oggettiva, indipendente dagli eccessi di luce e ombra. Quale matita scegliere dipende quindi dal colore del soggetto, nel caso della nostra pera la matita 2B è la scelta perfetta.

!!! Non bisogna confondere questa definizione con il significato più specifico che la parola mezzotono assume in pittura, dove si intende un colore di saturazione medio-bassa nella cui miscela sono presenti tutti e tre i colori primari e una porzione di grigio. Ma questa è tutta un'altra storia!!!

4. OMBRA CENTRALE: Il quarto tono che troviamo nella nostra discesa dai chiari verso gli scuri è l'ombra centrale. E' una sorta di aureola o di limbo che si viene a creare tra le aree dominate dalla luce e le aree dominate dall'ombra. E' il confine tra i due mondi, può essere abbozzato con un passaggio di 2B su cui si sovrappone un passaggio in 4B.

4/A. LUCE RIFLESSA: La luce riflessa, come accennato prima, è un riflesso chiaro dato dalla porzione di luce che l'ambiente circostante non è riuscito ad assorbire e che è "rimbalzato" sul nostro soggetto. Il tono di questo bagliore varia, nell'esempio della nostra pera coincide con l'ombra centrale perchè il tavolaccio su cui poggia la nostra pera è una superficie opaca, e dunque può riflettere poco.  Se la stessa pera fosse appoggiata su un tavolo laccato lucido, la luce riflessa sarebbe più intensa e più chiara, e corrisponderebbe probabilmente al mezzotono. Se invece che una pera avessimo un gioiello in oro, argento o perle (quindi un soggetto esso stesso riflettente) abbandonato su un tavolo di cristallo o su uno specchio, le luci riflesse si moltiplicherebbero e sarebbero cangianti: bagliori chiarissimi spunterebbero dall'ombra. Quale matita scegliere dipende dalle circostanze.

5. OMBRA: Il tono medio scuro è l'area caratterizzata da una "assenza estesa della luce", non è piena oscurità ma penombra: riesco ancora a riconoscere le forme, i dettagli e i volumi seppure il grigio inizi a farsi più intenso. Utilizzerei una 4B.

6. OMBRA OCCLUSA (PUNTO DI MASSIMO SCURO): L'ombra occlusa o punto di massima oscurità è una piccolissima porzione di ombra portata a cui nessuna particella di luce riesce ad arrivare talmente sono a contatto oggetto e superficie. E' il punto in assoluto più scuro del disegno, spesso per renderla serve la matita più pesante che abbiamo (4B o meglio ancora 6B), utilizzata grevemente. Se l'oggetto è tondeggiante o sferico, è consigliabile realizzare il punto di occlusione di punta, con la matita ben temperata: si avrà l'impressione che il soggetto si stacca dal fondo e prende volume.

7. OMBRA PORTATA: Anche le ombre sono ricche di toni e più sono lunghe ed estese e più sfumature avranno. In genere L'ombra portata parte pesantissima nel punto di contatto con il soggetto e poi, mano a mano ci si allontana dal punto di massimo scuro, più l'ombra si alleggerisce. Attenzione però: se il soggetto è uno solo, l'ombra portata è abbastanza intuitiva; se invece ci sono più oggetti nella medesima composizione ognuno proietterà la propria ombra portata e le varie ombre si intensificheranno nei punti in cui si sormonteranno.



7 toni per una statua classica in marmo - in questo caso partiamo dal nero per arrivare al bianco:

TONO 6 e 7: scuro e massimo scuro. Le due tonalità dello sfondo: chiara la parte alta, nera la parte bassa.

Anche in questo caso il nostro soggetto si divide in due: la metà sinistra dominata dalla luce, la metà destra dominata dalle ombre. Non è un soggetto particolarmente contrastato e il passaggio tra grigi sarà delicato. Come prima cosa riempiamo la metà in ombra con un grigio omogeneo molto chiaro, che ci farà da base, e sfumiamolo con il bianco dell'altra metà in modo che non ci sia un passaggio brusco.

Iniziamo a socchiudere gli occhi e cerchiamo di vedere come ogni parte del soggetto non sia piatta, ma abbia comunque delle variazioni sottili di grigio. Il miglior modo per percepire i toni quando un soggetto non è contrastato è guardarlo a occhi socchiusi: i nostri occhi diventano fessure e inizierò a notare delle parti luminose all'interno della parte in ombra determinate dal fenomeno della luce riflessa. Un volto non particolarmente contrastato non ha neppure ombre proprie pesanti. Iniziamo i toni di grigio nelle ombre portate dal naso e dal mento, nelle narici, all'attaccatura dei capelli e sotto le palpebre superiori e piano piano iniziamo a cogliere le diverse sfumature delle diverse parti del volto.

Gli esempi della pera e della statua classica erano due esempi per farvi acuire la capacità di osservazione di luci e ombre. Se volete passare all'azione, vi propongo degli esercizi fattibili, ma antipatici. Qui sotto avrete una serie di fotografie a colori: dovrete provare a creare un chiaroscuro plastico e convincente osservando bene le fotografie e mettendoci dell'interpretazione personale laddove seguire l'immagine originale non sarebbe sufficiente per avere un buon disegno.

Buon lavoro!

                              IL DISEGNO E L'OMBRA                                         Fondamenti, metodi e applicazione della teoria delle ombre al disegno

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