Alberi
Esercizi arborei da provare alla scrivania o guardando malinconicamente fuori dalla finestra.
Livello di esperienza: poca esperienza.
Adatto ai principianti: Si.
Soggetto richiesto da: Teresa Terranova T.
Musica da ascoltare disegnando: Abel Korzeniowski - Table for Two
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Provare a disegnare degli alberi, in questi giorni in cui i nostri pensieri sono aggrovigliati è una buona idea: è un soggetto molto facile da reperire, possiamo forse intravedere qualche albero dalle nostre finestre ed è anche un tipo di soggetto ipnotico, ci troveremo a inseguire con il nostro occhio quel groviglio di fami e foglie e, mettendoli in ordine, metteremo forse anche in ordine i nostri pensieri.
Ecco alcuni consigli per disegnare correttamente gli alberi e intere gallery per trovare ispirazione.
Impostare il lavoro
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§ Per quest'oggi accantoniamo l'idea di fare un unico bel disegno grande e dedichiamoci piuttosto allo studio di tanti alberi di diverso tipo, realizzando disegni di dimensioni contenute, suggerirei 15x15 cm. In questo modo potremo studiare in poco tempo una grande varietà "vegetale".
§ Utilizziamo pochi strumenti: due sole matite, HB e 4B, sono sufficienti per avere un chiaroscuro abbastanza diversificato da lasciarci intuire i volumi, senza diventare però troppo sfumato: l'albero deve in qualche modo lasciare intuire l'asprezza, la ruvidità e la solidità del proprio legno. Sfumare una superficie significa renderla "morbida", per questo il chiaroscuro di un albero dovrà concentrarsi più che altro su un reticolo di segni, una "texture", e non sullo sfumato.
§ Prima di iniziare a disegnare passiamo qualche istante ad osservare il tutto e evitiamo di iniziare dalla rappresentazione di un particolare. Sarà utile cercare una forma geometrica di base a cui poter paragonare il nostro soggetto: soprattutto per stabilire la dimensione e l'importanza della chioma. Da questo punto di vista la chioma di un abete sarà simile a un triangolo, mentre una quercia sarà sferica o addirittura ellittica.
Muovere i primi segni
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§ In genere la tendenza naturale delle persone è quella di disegnare come si scrive: da sinistra a destra, dall'alto verso il basso. In questo caso dobbiamo invece partire dal basso e dobbiamo essere sicuri, salendo, di non finire lo spazio sul foglio. Delimitiamo quindi il rettangolo o il quadrato entro cui possiamo contenere tutto il nostro albero: questo è il nostro quadro visivo. Se ci interessa solo studiare l'albero posizioniamolo al centro; se invece vogliamo studiare anche la composizione spostiamolo in un punto decentrato della composizione: 1/3 se vogliamo una composizione fotografica o 1/5 se vogliamo una composizione grafica.
§ Partiamo disegnando il tronco dal basso verso l'alto, concentrando la pressione a livello del terreno e alleggerendo la mano mentre saliamo: il segno così creato darà un senso di "crescita" e riequilibrerà eventuali errori ottici determinati dalle ombre, che sono generalmente concentrate dalla parte alta dell'albero dove la chioma le proietta creando l'antipatica impressione che la cima dell'albero sia più pesante della sua base.
« Dina Brodsky, studio di quercia
La crescita
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§ Disegnando il tronco facciamo attenzione ad alcuni aspetti:
- Molto spesso il tronco non parte nettamente dalla base del terreno, perchè mostra in modo più evidente le radici che affondano nel terreno. Che forma hanno queste radici e quanto spazio occupano?
- Finita la radice, la base del tronco avrà un certo diametro che andrà restringendosi verso l'alto, ancor prima di dividersi in una infinità di rami. L'errore più comune è rappresentare un tronco che salendo si allarga.
- In rarissimi casi (pino, abete, cipresso) il tronco è dritto e perfettamente perpendicolare; la maggior parte dei tronchi è inclinato, in modo più o meno evidente anche su terreno è pianeggiante. Su terreni molto scoscesi dovremo invece raddrizzare il nostro tronco per evitare l'impressione che ogni elemento del disegno sia storto.
- Dal tronco partono dei rami secondari molto solidi e solo in un secondo momento compaiono rametti sottili. Far partire rametti sottili direttamente dal tronco principale è un infantilismo del disegno che ci portiamo dietro dall'infanzia.
« Dina Brodsky, studio di quercia
La parte aerea
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§ Il tronco principale si divide in rami e rametti via via più corti e sottili, alcuni alberi avranno rami contorti e curvilinei, altri alberi avranno rami rigidi e dritti, altri ancora avranno rami che piegano dolcemente e flessuosamente verso il basso, a cascata. Non esiste un prototipo di albero, ma ogni albero può essere disegnato seguendo poche semplici regole:
- La chioma non è mai un unico volume monolitico: alleggeriamola scomponendola in alcuni volumi principali
- Rispettiamo gli spazi negativi (quelle aree che vediamo azzurre quando in un giorno d'estate guardiamo attraverso un albero e riusciamo a scorgere il cielo): lasciamo queste aree vuote per dare l'idea che la chioma è una parte aerea e leggera del nostro soggetto.
- Rispettiamo la profondità delle ombre: nel disegno qui a lato potete vedere come alcune parti della chioma sono completamente in ombra (quindi scure) e su queste aree i rami dovranno rimanere bianchi o comunque molto molto chiari. Un errore comune è disegnare prima tronco e rami, fare il chiaroscuro e solo dopo guardare alla chioma, ma non è detto che tutti i rami debbano essere scuri.
Fogliame
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§ Il fogliame è, credo, la parte più difficile da rendere in modo credibile - soprattutto per chi è naturalmente portato alla resa del dettaglio e a uno stile sfumato.
La resa del dettaglio non è comtemplabile: non siamo delle macchine fotografiche e non possiamo rappresentare i milioni di foglie della chioma di un albero così come sono: dobbiamo fare una sintesi e trovare uno stile grafico, sintetico, che ci rimandi l'impressione della chioma fitta e rigogliosa.
Il chiaroscuro del fogliame deve però essere anche ordinato: un errore comune è creare segni concentrici ossessivi per imitare le foglie, ottenendo però solo un effetto di caos. Alcuni suggerimenti:
- creare i profili dei vari ciuffi di vegetazione o fogliame: solo pochi tra loro avranno delle parti bianche: saranno quelli più in avanti, esposti in direzione della luce.
- Diamo una base di grigio omogenea, ordinata, su tutte le parti di vegetazione non colpite direttamente dalla luce. Le aree bianche saranno minoritarie.
- Creiamo una chioma con quattro toni, incluso il bianco e il nero: ci servono due grigi, uno molto chiaro e uno scuro.
- Facciamo segni corti e diamo loro un andamento preciso, tornandoci sopra più volte se servono punti di profondità.
Ti senti ispirata o ispirato e vorresti provare? Ecco alcuni esercizi: