2. Estetica delle tecniche di disegno 

21.03.2020

Fermo restando che si impara a disegnare con le matite, se noi cambiassimo strumento influenzeremmo il nostro stile e il risultato estetico del nostro lavoro? Naturalmente si. Ogni strumento permette di ottenere risultati diversi, perché ogni strumento da disegno ha la propria natura essenziale.

Ecco allora una carrellata dei materiali più comuni e delle loro caratteristiche.

Grafite: matite, portamine, micromine

Qualcosa in merito alle matite lo abbiamo già detto nella nostra prima lezione:

  • ne esistono di vari tipi: quelle per il disegno artistico vanno dalla HB alla 9B; le altre sono indicate per il disegno tecnico.
  • Il disegnatore dovrebbe avere matite diverse per avere un chiaroscuro diverso, si consiglia di avere una HB, una 2B, una 4B e una 6B.
  • Più una matita è dura (bassa gradazione di Blackness: HB, B, 2B) più farà fatica a creare degli scuri intensi. Più una matita è morbida più farà fatica a garantire toni chiari e grigi delicati.

Le matite hanno una mina di GRAFITE, minerale la cui caratteristica principale è quella di avere un riflesso argenteo. La grafite è ottima per lo studio del soggetto, per disegni precisi, per analizzare forme complesse (anche perchè consente di cancellare i segni in eccesso). E' anche un buon mezzo per avere disegni con sfumature delicate e naturali ma non permette di ottenere ombre veramente profonde, perché con il chiaroscuro non si può insistere più di tanto: più si insiste a tratteggiare e sfumare più si creano superfici lucide e riflettenti prive di profondità e realismo.

La grafite è disponibile anche in mine e micromine di diversi diametri (0.9, 0.7, 0.5, 0.3, 0.2 mm) da inserire in matite meccaniche: in questo caso il segno risulterà molto più fine e preciso, in un certo senso più grafico.

BUONE MARCHE DA COMPRARE: Derwent, Staedtler, Faber-Castell, Lyra.

« Disegno a matita (grafite) di Aaron Seckman

La Fusaggine

La fusaggine, conosciuta anche come "la berretta del prete", è una pianta selvatica che appare come un cespuglio di grandi dimensioni, con delle belle bacche colorate che ricordano il copricapo indossato un tempo dai sacerdoti. Cresce spontaneamente in aree poco urbanizzate, ma non è poi così frequente. Un tempo gli artisti italiani ricavavano dai suoi rametti dei carboncini leggeri: capaci di creare delle ombre più profonde della grafite ma più leggere e impalpabili del carboncino.

Il carboncino viene ricavato dal salice o dalla vite: è anche lui un rametto carbonizzato, anche se ha un'altra consistenza. Il carboncino è decisamente più diffuso e più sfruttato nell'industria delle belle arti perché è prodotto con un legno più comune, e più economico.

La fusaggine è spesso abbinata al gessetto bianco: la sua consistenza impalpabile non sporca i chiari ed non crea, con la polvere bianca, un impasto sporco (come accade invece se si combina gessetto bianco e carboncino).

BUONE MARCHE DA COMPRARE: Maimeri, Apa Polska.


« Disegno a fusaggine e gessetto bianco di Giorgio Dante

Il Carboncino

Bruciando rametti di salice o di vite, si ottiene il carboncino: il più morbido e drammatico dei materiali di disegno. Se la fusaggine consente di avere un effetto a spolvero leggero e impalpabile, il carboncino mostra subito il suo carattere, tracciando segni neri profondi e assoluti. Un disegno a carboncino è subito riconoscibile.

  • Winsor & Newton Willow Charcoal è un carboncino che raggiunge un effetto vellut, adatto soprattutto per disegnatori iperrealisti che usano polvero di carbone a spolvero
  • Standard timber pencils with charcoal è un carboncino ammanicato dalla mina quasi abrasiva, è adatto per lavori molto contemporanei e disegni di getto
  • Wolff's Carbon Pencil sono dei carboncini pensati per avere dei neri pastosi, quasi litografici, e al cabone è stata aggiunta una componente oleosa che li rende più difficili da sfumare ma più "puliti" dei carboncini classici

Molto spesso il carboncino viene utilizzato in modo pittorico, e sfumato direttamente con dei pennelli sintetici o dei panni di stoffa molto morbida, come la mussolina.

« Disegno a carboncino di John Ferenov

La Sanguigna

La sanguigna è tra i più antichi strumenti da disegno. Essa è costituita da ematite, un minerale ferroso, ridotta in bastoncini e opportunamente appuntita, con cui si possono tracciare sulla carta segni dal caratteristico colore rossastro che ricorda il sangue, da cui il nome di sanguigna. Inoltre la miscela ferrosa è spesso arricchita con piccole quantità di ocra, che dona al segno sfumature più aranciate.

E' una tecnica adatta a disegnatori esperti, perché il materiale non è molto versatile e non è semplice riuscire ad ottenere un buon chiaroscuro: nella maggior parte dei casi si riescono ad ottenere 2 o 3 toni che non sono sufficienti per dare un senso di profondità. Ci si può avvantaggiare scegliendo di abbinare la sanguigna ad un gessetto bianco e di lavorare su un voglio di carta semiruvido o ruvido, colorato, e spesso.

In tempi più recenti la marca viennese Cretacolor ha creato una serie di pastelli sanguigna con i colori delle terre naturali e ha messo a punto una gomma caramello proprio per permettere di cancellare questo medium che non è mai andato molto d'accordo con la gomma.

« Disegno a sanguigna e gessetto bianco di Deborah Fratkin

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